martedì 23 novembre 2010

Il sogno di un uomo ridicolo

2 commenti:

Unknown ha detto...

Accipicchiolina! Sai che non son brava come te con le parole, ma grazie! E' poesia!

Fabio ha detto...

Sto scrivendo poco, a dire il vero, ma grazie della presenza e del commento.
Questo è un cortometraggio dell'animatore russo Aleksandr Petrov, tratto dal racconto di Dostoevskij.
L'uomo ridicolo di Dostoevskij è quello che si sottomette alle regole della misera condizione umana, pur comprendendone la pochezza. Decide di suicidarsi, ma il suo suicidio è solamente sognato e nel sogno è accompagnato da un angelo verso un altro mondo, un Eden in cui gli abitanti vivono un'età dell'oro, dove tutti parlano il linguaggio della Natura. Poi però cambia tutto e il paradiso diventa un inferno (vedi il seguito),quando sopraggiunge il pensiero razionale (di cui lo stesso uomo del sogno è portatore). Come nel cibarsi del frutto proibito, gli uomini iniziano a non comprendersi più e, nella ricerca della felicità dietro un'ipotesi di saggezza, si perdono. Nota anche la concatenazione: Scienza razionale (luce dell'invenzione, fuoco sacro prometeico) → Lucifero → Inferno. L'idea è quella della "doppia coscienza": a differenza di tanti altri, l'uomo ridicolo ha scoperto il segreto della felicità, che è l'amore per il prossimo e, pur consapevole della sua ridicolaggine, continua la missione di diffondere tale scoperta.
Questo post arriva dopo una pausa lunghetta e la mia consueta indecisione. Rientra nel discorso del sogno, visione della verità attraverso il sogno, ma poi ho intenzione di agganciarci il tema della creazione (due post innanzi citavo la creazione di un'opera d'arte), volendo significare che l'immaginazione è più vera del reale, per come è dipinta di naturale bellezza.