giovedì 25 febbraio 2010

Koyaanisqatsi (vita fuori equilibrio)

2 commenti:

Fabio ha detto...

Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro.
Tutto cio' che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non e' l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne e' soltanto un filo. Tutto cio' che egli fa alla trama lo fa a se stesso.
(Ted Perry, ispirandosi al capo indiano Seattle)

Koyaanisqatsi è un film del 1982 diretto da Godfrey Reggio. Non prevede alcun dialogo e si sviluppa lungo un viaggio simbolico che rimanda al rapporto uomo-natura dagli albori allo sviluppo della moderna tecnologia. Parte importante ha la musica di Philip Glass, che accompagna il susseguirsi delle immagini in una continua ricerca di bellezza ed inquietudine. La comparazione tra l'architettura naturale a quella delle costruzioni umane non esprime giudizi né emana sentenze, ma trasporta lo spettatore in un sublime gioco estetico che padroneggia bellezza e angoscia esistenziale. Pone i volti delle persone davanti al tempo che scorre, indirizza le luci delle auto notturne in acrobazie astratte e somigliano alle componenti di un chip quando la città vista dall'alto diventa la scheda elettronica di un computer.
La parola "koyaanisqatsi", nella lingua amerinda Hopi, significa "vita in tumulto", oppure "vita folle", "vita tumultuosa", "vita in disintegrazione", "vita squilibrata", "condizione che richiede un altro stile di vita".

Lenabuona ha detto...

Adesso farò il solito commento diretto e per niente equilibrato: è l'unico film che ha un senso guardare.
Baci
EvaF.